“Gli uomini non sono turbati dalle cose, ma dalle opinioni che essi hanno delle cose.”

Epìtteto, 100 d.C.

Psicologa Psicoterapeuta a Messina (ME)

Dr.ssa Francesca Timpano

Mi sono laureata con lode in Psicologia Clinica presso l’Università degli Studi di Padova nel 2008. Iscritta all’Albo degli Psicologi della Regione Sicilia con n° 5340/A.

Consulenze e sostegno per coppie e famiglie

Difficoltà relazionali

Conflittualità

Benessere mente-corpo

Dipendenze e abusi

Genitorialità

Identità, autostima e autoefficacia

Ansia e depressione

Panico, paure e fobie

Disagio emotivo

Disturbi del sonno

Gestione dello stress

Disfunzioni sessuali

Disturbi del comportamento alimentare

PSICOLOGIA FORENSE

  • Consulenze Tecniche di Ufficio (CTU in ambito penale e civile)
  • Consulenze Tecniche di Parte (CTP in ambito penale e civile)
  • Valutazione del danno biologico psichico ed esistenziale (in ambito giudiziale, stragiudiziale e assicurativo)

INFANZIA E ADOLESCENZA

In questo delicato ambito di intervento, se i bambini sono troppo piccoli, prediligo il lavoro con i genitori o con coloro i quali svolgono un ruolo importante nella loro educazione e crescita. In questi casi, saranno i genitori stessi a mettere in atto l’intervento concordato con il terapeuta, in maniera da non sottoporre il bambino a noiosi e stressanti “viavai” dallo studio dello psicologo. Gli ambiti di intervento riguardano: consulenze in ambito familiare, difficoltà relazionali ed emotive, difficoltà di apprendimento, disturbi del comportamento, ansia e paure, disturbi del sonno, disabilità, autismo infantile, disturbi generalizzati dello sviluppo.

Quello che ognuno di noi percepisce come mondo reale, non è altro che una delle innumerevoli possibilità che abbiamo a disposizione nel corso della nostra esistenza. Questo significa che non è possibile stabilire l’esistenza di una realtà univoca ed oggettiva. Al contrario, la realtà che percepiamo è soggettiva e personale e viene costruita in base ai significati che ciascuno di noi attribuisce alle situazioni ed agli eventi.

Talvolta, può capitare che i significati, i valori e le teorie che permeano la nostra vita generino dei vissuti problematici e delle situazioni di disagio, sofferenza e inadeguatezza rispetto ai contesti che pratichiamo, ma anche rispetto agli altri ed a noi stessi.

L’intervento e la consulenza dello psicoterapeuta e dello psicologo si inseriscono proprio in questo quadro di riferimento e rappresentano un percorso ed un sostegno alla persona che sia alla ricerca di significati e vissuti più adeguati al proprio contesto di vita e portatori di benessere nel rapporto della persona con sé stessa, con gli altri e con il mondo. Tale percorso, si configura quindi come una riscoperta o un nuovo utilizzo delle proprie risorse personali, che possa consentire il superamento di una situazione problematica e rendere la persona autonoma e indipendente.

STORIE

Racconti che cambiano

Storie raccontate con un messaggio, una morale o uno spunto per riflettere

Supponiamo, disse, che un uomo sia di fronte ad un grande fiume e deve attraversarlo per raggiungere l’altra riva, ma non c’è una barca per farlo...

Due sarti imbroglioni si presentarono a corte offrendo stoffe stupende e magiche che potevano essere viste soltanto dalle persone intelligenti...

Modello di riferimento

Lo psicoterapeuta, nella sua pratica professionale, utilizza come principale strumento di lavoro il linguaggio ed un particolare impianto teorico. Quello che ho scelto nel mio percorso di formazione fa riferimento all’Interazionismo Simbolico: un approccio teorico, sviluppatosi durante la prima metà del Novecento negli Stati Unititi d’America presso l’Università di Chicago, in cui la persona viene definita come agente attivo ed intenzionale.

In quest’ottica, l’interazione sociale, il contesto culturale ed i significati attribuiti alle situazioni diventano il focus di un intervento terapeutico breve e focalizzato sul problema. Questo approccio consente di incentrare il lavoro terapeutico, non tanto sull’analisi degli eventi passati e inconsci, quanto sulle aspettative, sui ruoli sociali, sui comportamenti ed i pensieri che mantengono il problema nel qui ed ora. La psicoterapia diventa, dunque, un progetto di costruzione proiettato nel futuro e non un lavoro di recupero “archeologico” ancorato al passato.

Qualche approfondimento

La prospettiva interazionista definisce la persona come agente attivo ed intenzionale. Fondamentale in tale processo è l’interazione simbolica, che consente l’attribuzione e negoziazione con l’altro dei significati relativi alla realtà e a sé stessi. È possibile sintetizzare gli assunti principali dell’Interazionismo Simbolico nel seguente modo:

  • le persone pensano e agiscono sulla base dei significati che gli eventi hanno per loro;
  • i significati sono costruiti attraverso l’interazione sociale e simbolica e sono comprensibili solo all’interno dei contesti personali e interpersonali che li organizzano come esperienza;
  • le persone costruiscono la loro esperienza replicandola o variandola attraverso schemi concettuali di interazione, di cui il linguaggio, la comunicazione, l’agire sono gli elementi costitutivi più rilevanti;
  • dare una definizione alla realtà è un atto interpretativo che implica una qualche intenzione.

In un’ottica interazionista quindi:

  • L’esperienza degli individui è costruita attraverso le storie che si raccontano su di essa: “storie multiple e polifoniche narrate e potenzialmente narrabili” (Martino, 2009);
  • il cambiamento implica sempre trasformazioni di senso e di significato importanti attraverso l’azione;
  • le forme di pensiero e le azioni problematiche non sono considerate giuste o sbagliate, ma si guarda a queste, come a tentate soluzioni messe in atto dall’individuo nel tentativo di compiere un atto adattivo, che danno esiti disfunzionali.

La Psicoterapia in una Metafora

Patrizia - 48 anni

L'immagine del mio percorso è quella del fior di loto: è una pianta acquatica che affonda le sue radici nel fango, ma che da lì risale verso la superficie dell'acqua, sbocciando in tutta la sua bellezza e fragranza. Pur avendo, dunque, le radici nel fondo melmoso, dirige il suo sguardo verso la luce, attraversa l'acqua per raggiungere finalmente l'aria e realizzare così la più bella espressione di sè.

Martina - 23 anni

Prima di iniziare questo percorso mi sentivo come se fossi chiusa in una gabbia e vedessi scorrere semplicemente la mia vita e il mondo che mi circondava senza poterci partecipare davvero. Ora è come se qualcuno avesse trovato le chiavi e mi avesse liberata. Mi sento libera come quando stai in apnea, non ce la fai più e ricominci a respirare.

Giusy - 27 anni

Un pellegrinaggio: una strada che intraprendi e non sai dove arriverai, una continua ricerca, tanti posti inaspettati.
Oggi sono sulla giusta strada: sto camminando con la mia bella valigetta, riempita lungo il percorso. Dove arriverò non lo so!
Prima ero soltanto parcheggiata a bordo strada.

Martina - 17 anni

Come quando sei in macchina e piove e tutte le gocce si spargono sul vetro… poi attivi i tergicristalli e ricominci a vedere.

Fabio - 27 anni

Credo che la terapia sia stata un insieme di passi con il fine ultimo di migliorare il modo di camminare.
Dal camminare con le gambe storte siamo passati a camminare in posizione eretta, con i piedi a novanta gradi in modo composto.

Chiara - 20 anni

Dare forma a una scultura, togliere le parti disarmoniche favorendo la comprensione di certe dinamiche interne e familiari, cambiando la percezione di me stessa.
Il confronto che mi aiuta a capire.

Fabio - 29 anni

Prima mi guardavo allo specchio senza rispecchiarmi; adesso mi specchio e parlo con il mio riflesso.

Marco - 25 anni

Iniziare un percorso di terapia è come guardarsi dentro, fare un’analisi accurata dell’anima, delle abitudini e dei valori, conoscere sé stessi e volersi bene, imparare a relazionarsi col mondo attraverso la conoscenza di ciò che si vuole e non di ciò che non si vuole.

Samantha - 19 anni

…inizia la caduta: rotoli metro dopo metro, mangi l’aria che ti soffoca.
Ma giusto un attimo prima dello schianto si apre il paracadute, che avevi nello zaino senza neanche saperlo.

Giusy - 39 anni

Come se fossi stata tutto il tempo dentro una gabbia e oggi l’avessi aperta… distrutta!

Alessia - 24 anni

Come in piscina, se rimani rigido, il peso del tuo corpo ti trascina verso il basso: l’unico modo per restare a galla e nuotare è abbandonarsi completamente a quel liquido temuto e meraviglioso. La terapia è stata un “bracciolo” che mi ha aiutata a rimanere a galla quando ancora non avevo piena consapevolezza di me stessa; l’istruttore sono stati i miei attacchi di panico; oggi l’acqua è la mia libertà.

Sara - 21 anni

È come se la vita fosse un fiume, e tu fossi su una barca senza remi e senza saper usare il timone. Poi arriva qualcuno che ti mette i remi in mano, che ti insegna ad usare la barca. Non rema al posto tuo, non guida la tua barca, ma è lì ad insegnarti che non solo non sei in balia del fiume, ma la tua barca, se sai usarla, può attraversare tutti i sette i mari.
E più impari e più questa persona comincia a sbiadire, fino al giorno in cui ti giri e lei non c’è. Liberi, e col ricordo di questa persona come guida nel cuore, spieghiamo le vele. Avanti tutta, il vento è a favore!

Emanuela - 27 anni

Quando sono entrata in questo studio per la prima volta, ero come un pulcino che aveva paura di volare; oggi, il mio volo è come quello di un gabbiano che esplora nuovi spazi e plana sui mari.

Veronica - 17 anni

Questo percorso è stato come una luce che illumina i miei passi in un tunnel buio, dove senza luce continuamente inciampavo.

Stefania - 30 anni

Buio totale, adesso inizio a vedere il sereno.

Alessia - 14 anni

Ora riuscirò a spiccare il volo come un uccellino dal nido.

Francesco - 24 anni

Come mettere la rete sul cancello di casa. Il mio cane può mettere fuori il musetto, ma non ci passa attraverso. Con la mia ansia ho fatto lo stesso: c’è ma non passa. Sono io che do il giusto peso alle cose.

Santa - 65 anni

Un’esperienza che chiunque dovrebbe fare! Bisogna imparare a guardare le cose in maniera diversa.

Giuseppe - 33 anni

Come uno studente di matematica che, ad un certo punto, percepisce che non basta più essere bravi a fare i calcoli ed applicare i teoremi, ma comincia a chiedersi il perché si faccia così. Domanda che mette in crisi! Due le strade possibili: tacere sulle domande oppure affrontare la paura che quelle domande portano con sé: quella tensione che sembra celare un rischio… quello di creare teoremi del tutto nuovi.

Silvana - 57 anni

Come se fossi su una giostra impazzita, un cavallo imbizzarrito o una barca in balia del mare in tempesta. Ma ora sembra che la giostra si sia rallentata, il cavallo imbizzarrito, calmato, il mare appianato le sue onde. Anche se a volte sembrano agitarsi di nuovo poi si appianano subito come se non sono più nutrite da una forza oscura.

Massimo - 31 anni

Un fiore di campo… non bellissimo, non fortissimo, pronto a piegarsi con il brutto tempo o la pioggia, ma consapevole che passerà e arriverà il sole a farmi rimettere in posizione eretta.

Sonia - 44 anni

Trovar pace.

Martina - 27 anni

Mi sento come se fossi uscita da uno spazio chiuso. La libertà di fare realmente ciò che desideri. Tutto si evolve e non ci sono condizionamenti, se uno non vuole averli.

Dario - 28 anni

Un guerriero che attraversa la foresta, ne esce con le sue cicatrici, ma ne esce.

Rossella - 26 anni

Come grattare un gratta e vinci: sotto una pagina grigia, ho scoperto un milione di risorse che non sapevo di avere. Come indossare un paio di occhiali e vedere tutto in alta definizione.

Alessandro - 23 anni

Prima pensavo alle cose in modalità “sopravvivenza”; ora faccio le cose perché mi piace, ne ho voglia, bisogno.

Dr.ssa Francesca Timpano

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Iscritto all’Albo Professionale degli Psicologi della regione Sicilia con il n. 5340/A

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